sulle alture di Costermano sul Garda, c’è una quiete sospesa, una luce che filtra leggera tra gli ulivi e il profumo dell’acqua. È qui che prende forma un’esperienza nata dal desiderio di accogliere e di emozionare: quella firmata dallo Chef Filippo Chignola, giovane custode di una tradizione familiare che si rinnova ogni giorno. E la famiglia è chiave, come specifica all'inizio dell'intervista «Parlo sempre di famiglia, io, mamma Sara e papà Federico e mio fratello Lorenzo»
Parla di “spirito” con naturalezza, come se fosse un ingrediente segreto. «Lo spirito dell’esperienza nasce dal nostro desiderio di offrire ai nostri ospiti la gioia di godere dell’incantevole panorama che avvolge la nostra Casa, deliziando il loro palato con un’esperienza che soddisfi spirito e gola, e conceda sapori che emozionano», racconta lo Chef.
Il panorama è un parte integrante dell'esperienza a La Casa degli Spiriti. Crediti: La Casa degli Spiriti
«Non mi limito, insieme ai miei collaboratori a descrivere un piatto, mi piace raccontare la storia che ci sta dietro.»
L’esperienza del Gazebo per due sul lago è pensata come un momento di intimità e di sospensione, una parentesi dedicata alla meraviglia. «Volevamo creare un’occasione unica e riservata, per permettere ai nostri ospiti di vivere qualcosa di speciale, lasciandosi trasportare dal lusso della semplicità e dal piacere delle cose buone», spiega Chignola.
Durante il percorso degustazione la famiglia Chignola si prende cura personalmente del tavolo, raccontando ogni portata e spiegando il significato di ciascun piatto: ogni piatto ha un suo perché. L’esperienza accoglie clienti italiani e stranieri: molti arrivano per un momento irripetibile, altri per un viaggio gastronomico consapevole. E se si chiede come viverla al meglio, la risposta è quasi disarmante nella sua semplicità: «Di viverla appieno, di lasciarsi coccolare e sentirsi a casa. Il complimento più bello è quando qualcuno ci dice di essersi sentito parte della nostra famiglia».
Seduti sotto il gazebo, affacciati sul lago, alcuni si dichiarano amore eterno, altri cercano nei sapori una memoria, una storia da assaporare. «La maggior parte dei nostri ospiti vive questa esperienza per fare la proposta di matrimonio — “will you marry me?” — e potete immaginare quanto sia intensa», racconta Chignola. «Ma ci sono anche ospiti gourmand, che vivono la cena come un viaggio sensoriale, attenti alle tecniche di cottura, alla testura del cibo, all’evolversi stagionale degli ingredienti».
Non mancano ricordi che toccano il cuore. Come quello di un bambino di dieci anni, “un piccolo gourmet”, per il quale lo Chef aveva creato un menu su misura. «Mi ascoltava con attenzione, poi a fine cena mi ha chiesto una foto, un autografo sul menu e mi ha detto: “Da grande anch’io voglio fare lo chef come te”. Mi ha fatto piangere. La sua spontaneità ha dato valore a tutti i sacrifici di ogni giorno».
La Casa degli Spiriti
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Costermano sul Garda (Veneto)