porta Venezia ha un modo tutto suo di raccontare le storie: lo fa attraverso portoni antichi, luci filtrate tra i palazzi, profumi che si intrecciano ai passi serali. È qui, in uno dei quartieri più stratificati e vibranti di Milano, che nasce Remedy Wine & Spirits — un luogo sospeso nel tempo dove il vino non si limita a essere degustato, ma diventa un tramite per entrare in contatto con luoghi, persone e sensazioni.
Un locale nato dalla passione di tre amici: Alessandro Michelon, Michele Bernardi e Amedeo Pagano. "La passione che ci unisce ci ha spinti a dare vita a questa realtà: da anni collezioniamo vini e distillati provenienti da tutto il mondo e abbiamo deciso che fosse giunto il momento di condividere il frutto delle nostre ricerche con gli altri, dall’appassionato al collezionista di bottiglie rare, fino a chi semplicemente ama bere bene e desidera trascorrere una serata dall’atmosfera unica e autentica.", racconta Amedeo. E aggiunge: "Abbiamo voluto creare un locale senza tempo, con uno stile classico che richiami i grandi bar e club parigini o londinesi. Un ambiente elegante ma non rigido, capace di far sentire l’ospite a proprio agio, come a casa.
La saletta privata si inserisce in un locale cosmopolita ed elegante, che richiama i grandi bar e club parigini o londinesi. Crediti: Federico Bontempi, Remedy Wine & Spirits
La creazione della sala privata nasce da un desiderio semplice e potente: «un luogo dove le persone possano sentirsi completamente a proprio agio nel parlare, condividere idee e degustare senza interferenze esterne». L’essenza è quella di un ambiente che protegge la concentrazione, permettendo a chi entra di isolarsi dal ritmo cittadino e dedicarsi davvero all’esperienza.
La visione della sala privata appare nitida quando Amedeo Pagano la racconta. Spiega che «è nata dal desiderio di offrire agli ospiti la libertà di aprire bottiglie importanti o intraprendere percorsi tematici senza sentirsi osservati». Qui la discrezione diventa valore: una degustazione di vini rari, una discussione riservata, un momento di approfondimento tra appassionati trovano il loro contesto naturale. La stanza si trasforma a seconda di chi la vive, rispettando esigenze intime, professionali o emozionali senza imporre nulla.
Sei isolato dalle distrazioni, concentrato sul vino, sui profumi, sulle sensazioni. Ti senti quasi più vicino, quantomeno con la mente, ai territori che stai esplorando durante la degustazione.
Alla domanda su chi componga il pubblico, la risposta è netta: «È apprezzata da tutti, italiani e stranieri, allo stesso modo». Nessuna distinzione, nessuna categoria. E nel ricordare le esperienze più significative legate alla sala privata emergono ricordi fatti di scambi autentici, confronti profondi e serate di reale passione per il vino — momenti di condivisione che restano impressi come certe annate speciali.
Parlando di gastronomia, la filosofia rimane la stessa applicata ai vini e ai distillati. Ogni “bite” nasce dal principio della materia prima eccellente, trattata con rispetto assoluto. «La cucina fa pochissime trasformazioni, quasi assenti», racconta Amedeo Pagano. Il risultato è un equilibrio in cui carne frollata, Patanegra, grandi formaggi o crudi di mare vengono presentati nella loro forma più vera, senza orpelli, perché siano loro a parlare.
L’approccio alla cucina è lo stesso che applichiamo ai vini e ai distillati: partiamo sempre da una materia prima di altissimo livello.
Lo stesso approccio guida la scelta di non fare mixology: i distillati sono serviti in purezza, come dichiarazione di autenticità. L’identità del locale passa attraverso la voce originaria dei prodotti, non attraverso reinterpretazioni.
Anche la zona dedicata all’affinamento segue questa linea: uno spazio prezioso che permette, quando consigliato dai produttori, di prolungare i processi di maturazione. L’obiettivo è «rispettare e completare il percorso iniziato dal produttore, senza forzare i tempi».
Carne frollata, Patanegra, grandi formaggi e crudi di mare sono tra i protagonisti dei "bite" proposti dal locale. Crediti: Federico Bontempi, Remedy Wine & Spirits
La selezione dei vini e dei distillati è un lavoro in continuo movimento: degustazioni, incontri, viaggi, approfondimenti quotidiani. Allo stesso modo la parte gastronomica nasce da ricerca, visite ai produttori, assaggi rigorosi. Tutto concorre a mantenere coerenza e qualità.
Alla fine del dialogo, Amedeo Pagano racchiude l’essenza di Remedy in una frase che sembra raccontare non solo un luogo, ma una filosofia: «Remedy è un luogo da vivere, non solo da visitare». Non si tratta soltanto di bere bene, ma di capire davvero cosa c’è dietro ogni bottiglia, ogni ingrediente, ogni gesto.
Nell'approccio esperienziale del locale, è presente anche una Cigar room
Nella sala privata questo spirito trova la sua forma più pura: «ti permette di immergerti completamente in ciò che stai facendo», dice. Senza distrazioni, ci si ritrova concentrati su profumi, sensazioni, territori lontani che prendono vita nel bicchiere. Porta Venezia rimane sullo sfondo, ma la sua energia continua a pulsare in un mondo di quiete e grandi degustazioni, dove ogni assaggio racconta una storia.
Federico Bontempi, Remedy Wine & Spirits
Milano (Lombardia)