Sono pochi gli italiani che, a sentire il nome Modena, non pensano subito alla buona cucina. Perché qui, nel cuore dell’Emilia-Romagna, la gastronomia non è solo un tratto identitario, ma un vero e proprio orgoglio collettivo. Modena è una città dove la tradizione alimentare è centrale tanto quanto i suoi monumenti e la tradizione si esprime in capolavori come l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, invecchiato per anni in batterie di legni pregiati e tutelato come bene culturale, e piatti iconici come i tortellini in brodo.
Ma Modena non è solo custode: è anche interprete. Negli ultimi decenni, infatti, ha saputo proiettare la sua eredità gastronomica su scenari internazionali, grazie a cuochi e imprenditori che hanno saputo coniugare memoria e innovazione. Qui l’osteria e la ricerca convivono, spesso sotto lo stesso tetto, in un equilibrio che altrove pare impossibile.
Visitare i suoi ristoranti significa entrare in un racconto stratificato, fatto di gesti antichi, filiere locali, tecniche raffinate, intuizioni contemporanee ed esperienze straordinarie. Ne abbiamo scelte quattro, tra tradizione, creatività e sostenibilità. Stili diversi, fasce di prezzo differenti ma il comune filo conduttore di una cucina che incanta in un contesto unico e indimenticabile.
1. La sala dell’Hosteria Giusti
La sala dell’Hosteria Giusti, a cui si accede da una piccola porta nel retrobottega della della storica Salumeria Giusti, attiva dal 1605, passando per un antico corridoio, è un affascinante viaggio nella tradizione. Il locale mantiene un’impostazione familiare e accoglie un numero limitato di ospiti: quattro tavoli per un massimo di 24 coperti, in un ambiente raccolto e intimo. Le sue travi a vista e il pavimento in cotto, insieme ai tavoli, alla credenza e alle porte in legno antico, fanno tornare indietro nel tempo e rispecchiano la genuinità dei piatti, che valorizzano la tradizione con una cura da alta cucina.
Oltre al menù alla carta, l’Hosteria prpone due menu degustazione: il menu Classico (€60) con piatti come gnocco fritto con salumi tipici e gelato al fior di latte con aceto balsamico stravecchio, e il menu Storico (€90), con piatti intimenticabili come le Frittelle di pasta e fagioli e il sorprendente Cotechino fritto con zabaione al Sorbara. Prentotare non è facile, ma vale la pena di perseverare.
Foto di Ermanno Ferrarini da Pixabay
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